17/11 Castello D’Albertis inaugurazione mostra Colazione a Melbourne e pranzo a Yokohama L’albo di viaggio di Enrico Alberto D’Albertis e le fotografie australiane di John William Lindt

COLAZIONE A MELBOURNE E PRANZO A YOKOHAMA.  L’albo di viaggio di Enrico Alberto D’Albertis e le fotografie australiane di John William Lindt

a cura di Maria Camilla De Palma, in collaborazione con Ken Orchard e Monica Galassi.

18 Novembre 2021-6 marzo 2022, Castello D’Albertis Museo delle culture del mondo, Genova

 

 

 

 

La mostra prende il suo avvio dai ricordi materiali di varia natura che sono tornati nel 1878 al Castello D’Albertis di Genova dal primo viaggio intorno al mondo del Capitano d’Albertis, dal Borneo al Perù, attraverso India, Australia e Nuova Zelanda, Cina e Giappone, Stati Uniti e Centroamerica.

 

 

Allestiti come in una camera delle meraviglie e riproposti in trofei di caccia secondo l’allestimento dell’epoca voluto dal Capitano d’Albertis, questi oggetti materializzano lo sguardo ottocentesco verso l’Altro, che in mostra ci accompagna fino ai nostri giorni, aiutandoci a passare da una concezione in cui le popolazioni indigene extraeuropee erano trattate come oggetto di scatti fotografici ed esposizioni esoticheggianti ad una in cui vengono coinvolte come soggetto a pieno titolo della rappresentazione e della storia.

 

 

Gli incontri e gli eventi di questo viaggio durato un intero anno riempiono un mega albo dei ricordi del Capitano d’Albertis, esposto in mostra ed ora anche fruibile digitalmente insieme alla sua copia rinforzata – per poter far sognare ancora tutti dopo il restauro dell’originale.

 

 

Tra le numerose storie, ce n’è una in particolare che ha aperto per il museo nuove e inaspettate narrative e connessioni: la ricevuta di acquisto dallo studio di Melbourne del fotografo tedesco J.W. Lindt (1845-1926) di immagini scattate in Australia (Clarence River Valley), scatti di staged photography, costruiti appunto in studio da Lindt stesso, che ritrae Aborigeni australiani e “pittoreschi” paesaggi, assai imbevuti di positivismo coloniale. Esposte per la prima volta, queste immagini costituiscono prima di tutto documento dell’esistenza a Genova di un corpus di foto di eccezionale qualità di questo fotografo – presente nelle collezioni di diversi importanti musei internazionali come il Metropolitan, lo Smithsonian e Harvard. Inoltre, grazie alle scoperte che hanno inaspettatamente preso forma da recenti collaborazioni internazionali, queste foto sono diventate uno strumento che ci ha incoraggiato ad un utilizzo di metodologie decoloniali  ed un processo di apertura ad un pensiero critico sulle collezioni storiche provenienti da epoche coloniali.

In questa prospettiva, la partecipazione al nostro progetto da parte del massimo esperto di J.W. Lindt, lo storico della fotografia australiano Ken Orchard, ci ha fornito informazioni e contenuti su queste immagini inedite, che a loro volta hanno contribuito a rispondere ad interrogativi ancora aperti sulla vita e le opere di questo grande fotografo.

 

 

La collaborazione con la ricercatrice Monica Galassi e il suo progetto Archivi Aborigeni in Italia hanno messo in luce l’importanza di queste fotografie per la ricostruzione della storia coloniale australiana. La collaborazione con Marika Duczynski (Aborigena, del gruppo Gamilaraay) ha messo in luce come questa documentazione è preziosa perché connessa a persone e culture viventi e non ferme nel tempo. Il progetto include una piattaforma digitale fruibile in mostra che sta rendendo accessibili alle popolazioni Aborigene, come alle istituzioni culturali occidentali, immagini ed informazioni creando uno spazio di reciproca collaborazione.

 

Infine, l’incontro nel 1878 del d’Albertis con Edoardo Chiossone, a cui sarà intitolato in Museo di Arte Orientale di Genova in ragione della ricca e preziosa collezione da lui raccolta in Giappone e poi donata alla città, viene celebrato con una sala dedicata appunto al Giappone non solo con le opere acquistate dal Capitano, ma con interessanti integrazioni dal museo orientale. Tra queste, l’albo di fotografie di usi e costumi giapponesi, realizzate e stampate dal Barone Raimund von Stillfried nel suo studio di Yokohama, è rivelatore di una interessante storia che, con le dovute differenze, mette in luce la prassi internazionale che si stava consolidando sul finire dell’800, dell’uso della fotografia come strumento e segno di appropriazione culturale.

 

 

I diversi filoni tematici di questa mostra (l’albo di viaggio come narrazione ottocentesca e la sua fruizione digitale, il ritrovamento del corpus di fotografie di J.W.Lindt acquistate dal Capitano d’Albertis e lo sguardo dell’epoca sull’Altro, il Giappone e l’incontro con E. Chiossone) ha quindi il suo climax nella cura delle relazioni con le popolazioni di provenienza delle collezioni, tema cardine degli ultimi decenni nei musei di antropologia di tutto il mondo.

 

 

 

 

EVENTI COLLATERALI (eventi gratuiti, per l’occasione ingresso a mostra e museo con biglietto ridotto)

 

Giovedì 25 novembre, ore 17,30, ingresso gratuito all’evento

Clelia Belgrado: l’opera fotografica di J.W. Lindt nel contesto dell’impressionismo australiano.

Dalle 16,30 incontro in mostra con la curatrice Maria Camilla De Palma (previo biglietto di ingresso).

 

 

Giovedì 2 dicembre ore 17,30, ingresso gratuito all’evento:

Paola Farinella Grana, Immagini dal mondo altro. Orizzonti visuali sull’alterità amerindiana, edito da Città del silenzio, con la partecipazione di Francesco Surdich.

Dalle 16,30 incontro in mostra con la curatrice Maria Camilla De Palma (previo biglietto di ingresso).

 

Sono inoltre previste visite accompagnate alla mostra la domenica mattina, a cura della Cooperativa Solidarietà e Lavoro, che gestisce il museo. Posti limitati, prenotazione obbligatoria, costo € 7 (incluso biglietto di ingresso al museo).

 

 

 

 

PER INFORMAZIONI

Biglietteria tel. 010 2723820; e-mail castellodalbertis@solidarietaelavoro.it

 

ORARI DI APERTURA

Il museo è aperto dal martedì al venerdì 10 – 17; sabato e domenica 10 -18

Accesso consentito a visitatori muniti di Green Pass

 

BIGLIETTI DI INGRESSO

La mostra è visitabile liberamente con il biglietto di ingresso al museo.

Costo: intero 6 €; ridotto 4,50 € ragazzi da 5 a 12 anni, over 65 anni (cittadini UE), convenzionati, disabili. Gratuito bambini da 0 a 4 anni, accompagnatori disabili

 

COME ARRIVARE

È possibile raggiungere il museo anche con i mezzi pubblici: a 50 m dalla stazione di Genova Piazza Principe è disponibile il comodo e avveniristico ascensore di Montegalletto – Castello D’Albertis.

 

CASTELLO D’ALBERTIS MUSEO DELLE CULTURE DEL MONDO

Corso Dogali, 18, 16136 Genova, Italia