Pillole di Sociale: la Social Economy

Pillole di Sociale: la Social Economy

 

Quando facciamo riferimento alla Social Economy in Italia le idee non sono più così chiare. Infatti, sebbene il concetto di economia sociale sia decisamente diffuso in tutta Europa, con le dovute differenze in ogni stato, in Italia è ancora identificato con ciò che comunemente definiamo terzo settore o non profit. Questo è parzialmente vero, mutuando il termine di riferimento il terzo settore quale distino da stato e pubblica amministrazione, così come da società commerciali meramente for profit.

 

La social economy è però anche oltre il terzo settore.

 

Sebbene la parola Social rimandi indubbiamente al mondo cooperativo e associazionistico, dobbiamo partire dalla parola economy, perchè di fatto si tratta di un settore di produzione di beni e servizi, così come di attivazione di capitale.
L’economia sociale, però, sviluppa il proprio valore rimettendo l’essere umano al centro, focalizzandosi sull’attività produttiva come mezzo a servizio dell’interesse pubblico e del bene comune, attraverso dei valori fondamentali:

  • L’utilità sociale, ovvero il miglioramento del benessere per il maggior numero di individui;
  • La solidarietà, il rispetto, la fratellanza, il reciproco sostegno ed il senso di appartenenza;
  • La sostenibilità economica, cioè la capacità di mantenersi economicamente stabile nel tempo;
  • La governance democratica e partecipativa, caratterizzata dalla rappresentazione e partecipazione di tutti i membri dell’organizzazione;
  • Il lucro limitato, che implica il divieto di distribuzione degli utili ed il reinvestimento dei profitti nel perseguimento del progetto sociale/ambientale.

L’economia sociale quindi non è da intendersi ad esclusivo appannaggio delle cooperative ma comprende le associazioni,  le fondazioni, le nuove imprese sociali e di comunità, le e qualunque altra impresa commerciale tradizionale purché sia disposta a perseguire degli obiettivi sociali.

 

La social economy è infatti in continua evoluzione, sviluppandosi attorno ai concetti di innovazione sociale e tecnologica. Alcuni esempi? I fablab, le piattaforme di azione online come Change.org (petizioni) e Italia Non Profit. La social economy oltre a non essere una disciplina esclusiva si dimostra un settore in consistente crescita che si conferma sempre più come un comparto emergente per lavoro, capitale generato, benessere attivato, conta infatti oltre 300.000 organizzazioni in tutt’Italia, per una forza lavoro che copre oltre 1 milione di persone, costituendo di fatto un asse portante delle politiche attive attraverso cultura, innovazione, capitale sociale ed occupazione.